Il 1 settembre 1939 ha segnato l’inizio della seconda guerra mondiale quando i tedeschi hanno attaccato la Polonia. Una delle loro prime azioni è stata quella di raccogliere gli ebrei nei quartieri ebraici.
I nazisti hanno iniziato a costruire campi di concentramento per poter lanciare il “Generalplan Ost”, una pulizia etnica di ebrei, polacchi, rumeni, omosessuali e persone disabili.
Il 1933 è stato l’anno in cui è sorto il primo campo di concentramento in cui venivano messi i prigionieri politici. Tra il 1937 e il 1939, la costruzione di campi di concentramento è molto aumentata e alla fine del 1945 ce n’erano in totale 730.
I prigionieri venivano utilizzati come forza lavoro industriale che durante la guerra per i tedeschi era molto utile. Il loro obbiettivo era quello di estinguere gli ebrei in Europa.
Auschwitz era suddiviso in tre parti, e Auschwitz II-Birkenbau era un vero campo di morte. Durante la seconda guerra mondiale vennero spediti lì 1.3 milioni di persone e di queste 1.1 milioni vennero uccise: 1 milione erano ebrei.
Durante l’ultima parte della guerra, Folke Bernadotte, un diplomatico svedese, organizzò degli autobus per salvare i prigionieri scandinavi.
Gli autobus erano bianchi e venivano dipinti con croci rosse per evitare gli attacchi.
Grazie ad essi scapparono tra le 15.000 e le 30.000 persone. La maggior parte erano scandinavi, ma in seguito i bus vennero utilizzati anche da altri.
Tra le persone salvate 4.000 erano ebrei.
I bambini anche di 5 anni erano costretti a lavorare nelle fabbriche per ordine delle SS. I bambini venivano considerati ottimi lavoratori perché le loro manine riuscivano a lucidare il vetro anche in punti troppo piccoli per le mani degli adulti.
Al giorno d’oggi, poche persone sopravvissute all’olocausto sono ancora vive. Tuttavia è importantissimo ricordare le loro storie e continuare a raccontarle, così che la storia non debba ripetersi mai.
Ecco le immagini filmate dal drone che ha volato su Auschwitz l’anno scorso:
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