Diagnosi del bambino definita “rash” – ora la mamma avverte di una malattia delle zecche nascosta

Con la temperatura della terra che diventa sempre più calda anno dopo anno, il numero di insetti e zecche cresce sempre di più.

Per esempio stando a quanto detto da uno studio americano, negli ultimi 15 anni le malattie relazionate alle zecche sono triplicate.

Non importa quante volte gli esperti ci abbiano detto di indossare maglie a manica lunga e pantaloni lunghi, non è sempre facile seguire il loro consiglio durante i caldi mesi estivi.

E non è un’opzione nemmeno rimanere dentro casa. Non c’è niente di più bello di un po’ di luce del sole e le temperature calde dopo un inverno lungo e difficile.

Detto questo, è molto importante rimanere cauti.

Nessuno dovrebbe vivere ciò che è successo al piccolo Mason McNair, 5 anni. Purtroppo la sua esperienza è molto più comune di quanto si pensi, e può portare anche a conseguenze più gravi.

Facebook/Christopher McNair

Tutto è iniziato un giorno mentre Mason giocava all’aperto con i suoi nonni. Erano fuori nella natura e si divertivano moltissimo.

Poi però, mentre la nonna a casa gli faceva il bagno, gli ha trovato una zecca nell’ombelico.

L’ha rimossa in tutta sicurezza, ma l’area era ancora rossa e gonfia. Sono andati dal dottore che ha prescritto al bambino degli antibiotici, poi però le cose sono solo peggiorate.

Il bambino ha iniziato a sviluppare un rash cutaneo, aveva la febbre e il mal di pancia.

Facebook/Danielle McNair

“Sembrava davvero soltanto un rash, magari provocato dal calore. Quel weekend eravamo stati fuori e faceva davvero caldo,” ha detto Danielle McNair, la mamma di Mason.

Il rash però ha iniziato a diffondersi rapidamente e ben presto ha coperto gran parte del suo corpo. Tuttavia, il medico di famiglia ha detto loro che non c’era nulla di cui preoccuparsi.

Facebook/Danielle McNair

Ha pensato che i puntini rossi fossero una reazione dovuta all’antibiotico.

“La risposta non mi soddisfaceva. Ho iniziato a fare ricerche online, poi ho chiamato mia sorella che è veterinaria,” ha detto Danielle a USA Today.

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Alla fine, la donna molto preoccupata ha chiesto al dottore se riuscisse a identificare la malattia che aveva a che fare con le zecche che ormai si era convinta che suo figlio avesse.

Danielle era sicura che suo figlio avesse contratto una malattia che si chiama febbre maculosa delle montagne rocciose (RMSF).

Il morso di una zecca può causare non solo borrelia ed encefalite trasmessa da zecche (TBE). Le ricerche hanno dimostra che può causare anche la RMSF – un’infezione simile alla borrelia.

Ed era esattamente ciò che aveva contratto il povero Mason.

Facebook/Danielle McNair

Tra i sintomi troviamo febbre, mal di testa e rash – ovvero tutto ciò che presentava anche Mason.

Purtroppo la RMSF non è così conosciuta come la borrelia o la TBE, ed è per questo che molte persone non la diagnosticano o ne trascurano i sintomi.

Si trova in zone diverse

Nonostante il suo nome, la febbre maculosa delle montagne rocciose non affligge soltanto le persone che vivono vicino alle montagne. È stata riscontrata in tante parti dell’America così come nel resto del mondo.

Gli individui che ne soffrono devono assumere degli antibiotici specifici.

Ora Danielle sta diffondendo la storia sua e di suo figlio per far conoscere questa malattia potenzialmente fatale.

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“Se non avessi fatto le mie ricerche e continuato a insistere, ora sarei in una situazione completamente diversa con mio figlio. E mi fa paura, moltissima paura,” ha detto Danielle.

È un’ottima cosa che questa giovane madre abbia insistito per trovare a tutti i costi ciò che aveva contratto suo figlio.

Nel giugno 2017, una bambina di 2 anni è morta a causa della stessa malattia in quanto il suo dottore non era riuscito a diagnosticarla.

Stando a quanto detto dalla dottoressa Paige Armstrong del Centro epidemiologico di controllo e prevenzione delle malattie, in particolare i bambini tendono a mostrare sintomi insoliti quando contraggono questa malattia.

“Proteggete i vostri bambini”

Questo è il motivo principale per cui spesso ai bambini vengono fatte diagnosi sbagliate. Ora Danielle vuol fare conoscere il problema.

“Voglio far capire ai genitori che sempre, proprio sempre devono essere gli avvocati dei loro figli. Parlate con la vostra voce e fate le vostre ricerche, anche i dottori sono umani. Anche se sono dottori non significa che conoscano ogni singola cosa,” ha detto.

Oggi Mason è completamente guarito grazie a Danielle che è riuscita ad ottenere la giusta diagnosi prima che fosse troppo tardi.

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Per favore condividete questa storia per far conoscere a tutti questa malattia!