Da genitori ci sono cose che non vorremmo mai dover discutere assieme ai nostri figli. Una delle peggiori senza dubbio è dover discutere della morte.
L’idea che il proprio figlio stia così male da non riuscire a sopravvivere è qualcosa a cui nessun genitore vorrebbe pensare, neanche per un secondo.
Eppure a volte la vita sa essere crudele. Quando il figlio di Bill Kohler si è ammalato, purtroppo le conversazioni sulla morte sono diventate inevitabili.
Ayden aveva soltanto 9 anni quando gli è stato diagnosticato un cancro al cervello, una forma rara e aggressiva che si chiama glioma diffuso intrinseco del ponte o DIPG.
I bambini a cui viene diagnosticato questo tumore solitamente muoiono entro un anno di tempo, ha scritto National Institute of Health.
Ma le cattive notizie non si fermano qui. Ayden non aveva un tumore solo, ne aveva due.
Come farebbe qualsiasi genitore, Bill ha tentato di fare tutto ciò in suo potere per salvare suo figlio, ma purtroppo non c’era nulla che potesse fare.
Suo padre Bill era un medico dell’esercito e aveva lavorato in Iraq, perciò sapeva molto di più al riguardo rispetto a un genitore medio. Però non si aspettava che suo figlio avrebbe perso quella battaglia.
Ha detto:
“Ero un medico di guerra e ho aggiustato di tutto… qui invece si trattava di qualcosa che non potevo nemmeno toccare.”
Quando Bill ha finalmente accettato il fatto che suo figlio non sarebbe sopravvissuto, gli ha promesso una cosa: che avrebbe fatto tutto il possibile per rendergli i suoi ultimi giorni sulla terra il migliore possibile.
Ayden ha conosciuto star del wrestling, ha chattato con il famoso chef Guy Fieri su FaceTime, è andato a caccia nei boschi assieme a suo padre, è andato a pescare e si è unito ai membri della squadra di football semi professionale York Generals per aiutarli a raccogliere dei fondi.
“Vivevamo giorno per giorno e pensavamo a come rendere ogni giorno il migliore possibile per lui,” ha detto la mamma di Ayden Jennifer Zeigler a Public Opinion.
Poi però purtroppo è arrivato il momento che tutti temevano.
Per Ayden qualsiasi cosa era diventata troppo difficile, non riusciva più a camminare né a mangiare e non respirava più tanto bene…
A quel punto ha detto a suo padre delle parole che l’uomo sperava di non dover mai sentire.
Non aveva più le energie per combattere e ha detto al padre: “Papà, devo arrendermi.”
Non ci sono parole peggiori di queste che un genitore potrebbe sentirsi dire da un figlio. E come si può rispondere a queste parole?
Bill ha risposto nell’unico modo che conosceva:
“Ti dico una cosa. Se hai lottato più che potevi e con tutte le tue forze e senti di aver lottato al massimo… allora ti prometto che arrendersi va bene.”
Ayden Zielger-Kohler è morto il 22 marzo 2017 a dieci anni – meno di otto mesi dopo che gli è stato diagnosticato il cancro.
Il suo ultimo desiderio?
“Se le persone verranno al mio funerale a salutarmi, vorrei che ballassero, cantassero e facessero foto di gruppo,” ha detto Ayden.
“E se qualcuno chiede come voglio essere ricordato, dite felice, divertente, atletico, saggio, combattente e altruista.”
Anche se ora Ayden è un angelo, il suo ricordo vivrà per sempre.
Sono state fatte donazioni a suo nome al centro di ricerca sul cancro John Hopkins Kimmel, che continua a dare fondi alla ricerca sul DIPG.
Ayden è stato un vero combattente e ci dispiace che non ce l’abbia fatta. I nostri pensieri e le nostre preghiere vanno alla sua famiglia.
Speriamo che possano trovare conforto nei ricordi che hanno di lui.