Jessica Porter ha sofferto per la morte di suo padre quando aveva soltanto 11 anni.
I dottori le hanno detto che suo padre Allan è morto di infarto ma sua madre le ha sempre detto di non credere a quella conclusione.
Jessica non ha mai perso la speranza di scoprire cosa fosse realmente accaduto. Mentre studiava giurisprudenza ha deciso di approfondire il caso e aiutare la sua famiglia a scoprire la verità.
Ora la verità è finalmente venuta a galla grazie a una campagna per la giustizia durata dieci anni.
Allan Porter aveva soltanto 32 anni quando si è ritrovato ad entrare al pronto soccorso di un ospedale sentendosi molto male.
Non riusciva a deglutire e aveva la febbre. Gli hanno dato degli antidolorifici e lo hanno rimandato a casa con degli antibiotici da prendere, ha detto il Mirror.
Circa sette ore dopo, a casa sua, è svenuto. Non riusciva a respirare ed è stato riportato di corsa in ospedale ma purtroppo non ce l’ha fatta.
Il dottore che ha svolto l’autopsia ha detto che Allan è morto di infarto causato da una malattia cardiaca. Jessica aveva il cuore spezzato.
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Nove anni di lotta per la giustizia
Dopo la morte di Allan, la sua famiglia non ha accettato che fosse morto di infarto. Quando Jessica ha iniziato a studiare legge ha deciso di aprire la sua indagine.
Riguardando le cartelle cliniche di suo padre, la ragazza non riusciva a credere che i medici lo avessero rimandato a casa mentre stava così male.
L’indagine della famiglia è giunta alla conclusione che la causa della morte fosse sbagliata. È stata aperta una nuova inchiesta che ha completamente ribaltato il verdetto iniziale.
I sospetti della famiglia sono stati confermati e il coroner ha detto che la morte di Allan si sarebbe potuta evitare se non fosse stato rimandato a casa, ha detto il Mirror.
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Il dottore che aveva svolto l’autopsia è stato licenziato ed è stata aperta un’indagine completa.
Grazie alla famiglia di Allan anche altre 25 famiglie hanno ricevuto giustizia grazie a nuove indagini.
“La morte di Allan ha fatto la differenza. Non solo per le accuse contro l’ospedale, ma anche per le altre famiglie. Senza la vostra persistenza molte scoperte sarebbero rimaste all’oscuro per sempre,” ha detto la coroner Joanne Kearsley alla famiglia.
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È straziante scoprire che la morte di Allan si sarebbe potuta evitare. Grazie a Jessica e alla sua famiglia però la verità è finalmente venuta a galla.
Jessica non si è mai arresa e grazie a lei anche altre famiglie hanno ricevuto giustizia.