Bambina di 4 anni chiama una persona “uomo vecchio” – la mamma è scioccata dalla sua risposta

Al giorno d’oggi, spesso ci dimentichiamo degli anziani che vivono tra noi e questo è probabilmente il motivo per cui molti anziani sono isolati e vivono da soli. Ma non è soltanto perché una persona compie 75 anni o va in pensione che smette di avere sentimenti e opinioni.

Il fatto che abbiano trascorso una lunga vita non impedisce loro di provare amore o amicizia, anzi è proprio il contrario.

Quando abbiamo visto questa storia online abbiamo deciso di condividerla. Riguarda Norah, una bambina di 4 anni. In un negozio lei ha chiamato uno sconosciuto “uomo vecchio” – e la cosa ha cambiato le loro vite per sempre.

Lei è Tara Wood, madre di sette figli. Quando Norah, una dei suoi figli, ha compiuto quattro anni hanno passato un’esperienza particolare insieme. In seguito Tara si è sentita obbligata a condividere la storia – che è diventata virale appena l’ha pubblicata.

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“Il giorno prima del quarto compleanno di mia figlia Norah, è capitato un evento memorabile.

Ero appena andata a prenderla all’asilo quando mi ha avvertita di fare attenzione alla persona anziana che stava attraversando il parcheggio del supermercato.

Ha continuato dicendomi di avere un debole per le persone mature: ‘Mi piacciono molto le persone vecchie perché camminano piano come me e c’hanno la pelle soffice come la mia. Loro presto moriranno quindi io voglio volergli bene prima che muoiono.’

La frase alla fine è diventata abbastanza macabra, ma comunque mi piaceva ciò che stava dicendo il suo cuore.

Sono rimasta colpita dalla sua premura e dalla sua empatia e ho pubblicato la sua citazione come post su Facebook una volta a arrivate a casa. Ma non avevo idea di quanto significasse per lei.”

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“Il giorno dopo – giorno del suo compleanno – sempre tornando dall’asilo mi ha chiesto se potevamo fermarci al supermercato per comprare dei cupcakes per lei e i suoi fratelli da mangiare dopo cena.

Come potevo dirle di no, per di più il giorno del suo compleanno?”

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“Ho portato Norah e la sua sorellina al supermercato in uno di quegli enormi carrelli per bambini a forma di macchina e mi sono diretta verso il reparto panetteria. Dopo aver preso i cupcake mi sono fermata ad un ripiano di svendite che ha colto la mia attenzione. Mentre io ero impegnata a prendere delle bottiglie e barattoli in offerta, Norah era invece impegnata a starsene in piedi sul carrello a salutare con la mano con eccitazione esclamando: ‘Ciao uomo vecchio! Oggi è il mio compleanno!’

L’uomo era anziano, con il viso impassibile e le rughe. Tuttavia, prima che potessi rimproverarla per averlo chiamato ‘uomo vecchio’ o chiedere alla terra di inghiottirmi e farmi sparire da lì, lui si è fermato e si è voltato verso di lei.

Se era a disagio per il linguaggio senza filtri di mia figlia non lo ha dato a vedere. La sua espressione si è ammorbidita e ha risposto: ‘Ma ciao signorina! E quanti anni compiresti oggi?’

Hanno parlato per qualche momento finché lui le ha augurato buon compleanno e poi ognuno ha preso la sua strada.”

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“Poco dopo si è girata verso di me e mi ha detto: ‘Posso fare una foto con l’uomo vecchio per il mio compleanno?’. Quella era la cosa più dolce di tutte e nonostante non sapessi cosa avrebbe risposto lui, ho pensato che si poteva chiedere.

Abbiamo ritrovato l’uomo poco più avanti. “Mi scusi signore, Norah mi ha chiesto se potrebbe fare una foto con lei per il suo compleanno?’

La sua espressione è passata da confuso a sorpreso a deliziato.

Ha fatto un passo indietro, si è messo la mano sul petto e ha esclamato: ‘Una foto? Con me?’

‘Sììì, per il mio compleanno!’ ha esclamato Norah.

Così lo ha fatto. Ho preso il telefono e gli ho scattato una foto. Lei ha messo la manina sopra la sua e lui è rimasto senza parole mentre lei studiava la sua pelle e le vene e le nocche. Gli ha baciato la mano e gliel’ha messa sulla guancia e lui era raggiante. Ci ha detto di chiamarlo ‘Dan’.

Stavamo bloccando altri clienti ma non ci interessava. Quel giorno al negozio stava succedendo qualcosa di magico e tutti potevamo sentirlo. Norah e il signor Dan sicuramente non hanno notato che stavano chiacchierando proprio come amici di vecchia data.”

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“In seguito ho salutato Dan e l’ho ringraziato per il tempo speso con noi. Lui si è asciugato le lacrime e ha detto: ‘No, grazie a VOI. Questo è stato il miglior giorno che abbia passato da molto tempo a questa parte. La signorina Norah mi ha reso molto felice.’

Lei lo ha abbracciato di nuovo e ce ne siamo andate. Norah è rimasta a guardarlo finché non è stato fuori visuale.

Mentirei se non dicessi che quell’incontro è stato strappalacrime.

Mi ha completamente rapita così ho pensato che altre persone nella mia pagina Facebook avrebbero potuto divertirsi a leggerlo.

Perciò ho pubblicato la storia e la loro foto.”

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“In seguito ho ricevuto un messaggio privato da una lettrice locale che ha riconosciuto il signor Dan.

Sua moglie Mary è scomparsa a marzo e lui è rimasto solo da allora. Voleva farmi sapere che era certa che Dan fosse rimasto colpito dalla bambina, che ne aveva bisogno e che probabilmente non lo avrebbe mai dimenticato.

Le ho chiesto il numero di telefono e qualche giorno dopo l’ho chiamato.”

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“Abbiamo fatto visita al signor Dan nella sua casa confortevole e pulita – con ricordi di Mary sparsi ovunque. Si era tagliato i capelli, aveva fatto la barba ed era vestito bene. Sembrava avesse dieci anni di meno. Aveva allestito per Norah un tavolino per bambini con fogli di carta e pennarelli e le ha chiesto di fare qualche disegno per lui da appendere al frigorifero. Lei si è messa subito al lavoro.

Abbiamo passato con lui circa 3 ore; è stato paziente e gentile con la mia bambina costantemente in movimento e che non sta zitta un momento. Le ha tolto il ketchup dalla guancia e le ha fatto finire le sue alette di pollo.”

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“Dopo pranzo siamo usciti in giardino e lui ha tirato fuori dalla tasca un coltellino svizzero e ha tagliato un bocciolo di rosa rossa dal portico. Ha passato dieci minuti a togliere tutte le spine prima di dargliela. Ora la rosa si è seccata e lei la tiene in una bustina richiudibile sotto il cuscino.

Norah chiede di lui tutti i giorni, si preoccupa per lui, si chiede se si senta solo, se abbia freddo, o se abbia il formaggio per i sandwich. Vuole che stia bene e che si senta amato.
Anche il signor Dan pensa a Norah. Dopo un’altra recente visita, mi ha detto che da quando sua moglie è morta non ha più trascorso una nottata intera a dormire, ma che da quando ha incontrato la mia bambina è tornato a dormire più tranquillamente. ‘Norah mi ha curato,’ ha detto.

Mi ha lasciato senza parole e con le lacrime che mi scorrevano lungo le guance.”

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“Tra queste due persone ci sono 78 anni di differenza, ma in qualche modo i loro cuori e le loro anime sembrano conoscersi da molto tempo.

Io e Norah abbiamo promesso di andare a trovare il signor Dan tutte le settimane – anche se solo per 15 minuti, o solo per un abbraccio.

L’ho invitato a passare il giorno del ringraziamento con noi. Ormai fa parte della famiglia. Che gli piaccia o no ormai è stato assorbito dalla mia famiglia di nove persone e come ha detto Norah: ‘Gli vorremo tutti tanto bene.’

A volte parlare con gli sconosciuti può portare a dei meravigliosi nuovi inizi. Vale la pena provare.”

Credo che questa storia commovente sia un brillante promemoria del notare e parlare con le persone. Per favore condividila con i tuoi cari; non si può mai sapere dove porterà una conversazione con uno sconosciuto!