La cacciatrice che ha posato davanti alla giraffa risponde alla protesta dei social media

Sono poche le persone che si scattano fotografie con gli animali che hanno appena ucciso.

La cacciatrice americana Tess Thompson Talley lo ha scoperto la settimana scorsa quando internet è esploso dopo aver visto una fotografia di lei che sorrideva davanti a una giraffa nera morta in Sudafrica.

Nella foto abbiamo visto la cacciatrice accovacciata davanti alla creatura con il fucile in spalla e la testa della giraffa accasciata a terra.

L’immagine si è diffusa velocemente e per i motivi sbagliati. Africa Digest ha pubblicato la foto su Twitter assieme a una didascalia molto provocatoria, e gli attivisti per i diritti animali di tutto il mondo sono stati molto accesi con le loro condanne.

Ora i report stanno dicendo che la cacciatrice ha risposto a tutte queste critiche e ha detto al Daily Mail che non si pente delle sue azioni.

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Migliaia di persone in tutto il mondo hanno sfogato le loro frustrazioni dopo aver visto Tess Thompson Talley con la giraffa morta.

Tuttavia, invece di tirarsi indietro davanti a tutte quelle opposizioni, la cacciatrice ha risposto difendendo le sue decisioni.

Ha detto al Daily Mail: “È qualcosa in cui credo. Per me è più di un hobby, è una passione.”

“Se pubblichi qualcosa in cui credi, che sia caccia, religione o politica, ci sarà sempre qualcuno pronto a criticarti.

In più sono una donna quindi renderanno le cose anche peggiori. Gli uomini non fanno pena.”

Nonostante continui a ricevere richieste di abolizione, la caccia con trofei in Sudafrica rimane una fonte lucrativa di commercio per il paese e una grande attrazione per il turismo.

La stessa Talley ha dichiarato che tante persone hanno tratto beneficio dalla sua caccia.

“Ci sono persone che ne hanno beneficiato,” ha detto. “La compagnia di safari, il villaggio, i locali, l’economia… ne hanno beneficiato tutti.

Quella giraffa aveva ucciso tre cuccioli che avrebbero procreato. Mentre cacciavo lui camminavo sulle loro ossa.

Ora che lui non c’è più il branco prospererà.”

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“Aveva 18 anni e stava morendo. Quando si ha un cane vecchio o malato capita che vada soppresso. Qui è stata la stessa cosa.”

Inoltre, la cacciatrice di 37 anni, ha detto che non pianifica di smettere di scattare ricordi delle sue cacce e sta valutando la possibilità di tornare in Sudafrica in futuro.

“È quello che facciamo noi cacciatori. Posiamo sempre con i nostri trofei.”

“È come andare in vacanza e posare di fronte a un monumento. Così facendo se ne avrà un ricordo.”

Questa cacciatrice potrà anche essere convinta che le sue azioni siano giustificate, ma noi non ne siamo sicuri. Chi potrebbe essere felice di uscire con l’intenzione di sparare in testa a una creatura magnifica col puro intento di divertirsi?

Se anche voi come noi siete contro la caccia e pensate che debbano esserci delle leggi per proteggere le creature innocenti del mondo, condividete questa storia per aiutarci a diffondere il verbo!