Come tutti i genitori, Sarah e Trevor Topilko di Edmonton in Alberta, erano ansiosi di mettere su famiglia.
Sfortunatamente però la gravidanza di Sarah ha preso una piega inaspettata quando le è stata diagnosticata una complicanza chiamata sindrome HELLP.
I suoi organi hanno iniziato a cedere ed è subito stata mandata in terapia intensiva per un operazione.
Il bambino, che hanno chiamato Connor, era così piccolo che pesava soltanto 900 grammi ed entrava nel palmo di una mano.
Fortunatamente Sarah è sopravvissuta all’intervento di emergenza.
Quando finalmente ha visto Connor ha ceduto. Era circondato da tubicini che entravano e uscivano dal suo corpo.
“Mi hanno messa sulla mia sedia a rotelle ed ero ancora molto debole. Poi finalmente mi sono alzata e l’ho visto nell’incubatrice. Le ginocchia mi hanno letteralmente ceduto,” ha detto Sarah. “Per fortuna dietro di me c’era l’infermiera con la sedia a rotelle.”
Ma non è stata un’infermiera qualunque a prenderla.
Gwenn O’Neill lavora al Royal Alexandra Hospital nel reparto di terapia intensiva neonatale e si prende cura dei suoi pazienti come se fossero i suoi figli.
Anche lei ha controllato sempre il piccolo Connor nei 65 giorni che è rimasto in ospedale.
Sarah ha detto che l’infermiera O’Neill ha aiutato lei e suo marito a normalizzare la situazione durante quel periodo stressante.
In più faceva a maglia dei piccoli vestitini per Connor, dato che i negozi non vendono abiti così piccoli.
L’infermiera O’Neill creava nei suoi vestitini anche dei piccoli buchi per far passare tutti i tubi di cui Connor aveva bisogno.
“Probabilmente è stato il regalo più bello che qualcuno mi abbia mai fatto,” ha raccontato Sarah all’Alberta Health Services.
Due settimane dopo la nascita di Connor era l’anniversario di matrimonio di Sarah e Trevor. Ma in tutto quel caos la coppia non ha assolutamente pensato di festeggiare.
L’infermiera però aveva altri piani.
Ha incoraggiato la coppia a lasciare l’ospedale per un po’ e ha prenotato loro un ristorante così che potessero godersi un po’ di tempo insieme.
Lei ovviamente è rimasta in ospedale a prendersi cura di Connor.
“Senza l’infermiera O’Neill sarebbe stato tutto molto diverso. Gwenn ha fatto molto più del suo lavoro, il modo in cui ci ha fatto sentire, è riuscita a rimetterci insieme come famiglia,” ha detto Trevor.
Grazie al supporto e all’esperienza dell’infermiera, Connor cresceva sempre più forte. Poi due mesi dopo è stato finalmente in grado di tornare a casa.
Ora, quattro anni dopo, Connor è in salute come tutti gli altri bambini.
La famiglia Topilko però non ha dimenticato quello che ha fatto l’infermiera O’Neill per loro, perciò hanno deciso di farle una sorpresa in ospedale per ringraziarla!
Il piccolo Connor, ora pieno di vita, le ha dato un mazzo di fiori e una scatola di cioccolatini che pesava più o meno come lui al momento della nascita: 900 grammi.
Guarda qui sotto la visita a sorpresa e vedi la reazione dell’infermiera! Davvero commovente!
Passare del tempo in ospedale non è mai divertente, ma le persone come la O’Neill rendono possibile provare speranza quando tutto sembra andare per il peggio.
Nonostante le lunghe ore, la paga bassa e il lavoro in condizioni stressanti, le infermiere riescono sempre a farci sentire meglio e a proteggerci se succede qualcosa.
Un enorme grazie all’infermiera O’Neill e a tutti gli infermieri là fuori che trattano i loro pazienti come fossero membri della loro famiglia.
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