Diciassettenne si suicida dopo vacanza sugli sci: quando il papà trova il diario segreto scoppia a piangere

La storia della sua vita purtroppo è più comune di quanto si possa immaginare.

Solo qualche settimana dopo una vacanza sugli sci con la sua famiglia, nelle prime ore di una fredda mattina di marzo, è uscita dalla sua stanza e ha attraversato la casa mentre la famiglia dormiva.

È uscita e ha iniziato a camminare verso un ponte che attraversa l’autostrada vicino a casa sua a Grafton, Massachusetts.

Nessuno saprà mai cosa le è passato per la testa quella mattina. Alexandra si è uccisa poco dopo buttandosi dal ponte.

Facebook/Alysia Deveres Valoras

I suoi genitori Alysia e Dean Valoras, quella mattina quando hanno trovato il letto di Alexandra vuoto, non si sono allarmati subito. Sapevano che la loro figlia di 17 anni era sempre una ragazza molto responsabile. Doveva esserci un buon motivo.

Con il passare del tempo però, sua madre ha deciso di rintracciarla usando il GPS del telefono.

Una delle prime persone a dirigersi al ponte è stato suo padre Dean.

“Ho guardato giù e l’ho vista lì,” ha detto suo padre a Boston Globe.

La sorella trova il diario

“Speravo solo in un po’ di calore. Capite cosa intendo? Invece non c’era calore, non c’era niente. Tutte le macchine continuavano ad andare avanti. Mia figlia giaceva in strada e nessuno l’ha vista. Era freddo.”

Vicino al ponte sul luogo in cui Alexandra si è buttata c’erano alcune sue cose. Le ha trovate sua sorella minore, Emily.

Le sue scarpe invernali, il suo cappotto viola, la sua borraccia per l’acqua coperta di adesivi… e due parti del suo diario.

All’interno 200 pagine colme del suo disprezzo verso se stessa e di disperazione. Alexandra ha scritto cose come “non vali niente”, “sei pigra” e “sei un fallimento”.

 

“Faceva tutto con tanta gioia, lei non era come appariva da quel diario,” ha detto sua madre Alysia.

Nessuno riusciva a capire da dove arrivassero tutti quei pensieri orribili.

“Questo diario è il mio giardino,” ha scritto. “Non cresce molto e ci sono un sacco di erbacce. Il terreno è roccioso.”

Le sue parole sono in grande contrasto con la persona che conoscevano i suoi genitori. Alexandra aveva amici stretti e parlava sempre apertamente con la famiglia.

Sembrava in tutto e per tutto felice.

Il tasso di suicidi aumenta

“Non sembra possibile, ma la realtà era diversa. Sta tutto scritto qui,” ha detto suo padre.

Il suicidio adolescenziale sta diventando molto comune negli Stati Uniti. CBS ha detto che quando si tratta di ragazze giovani come Alexandra, il tasso di suicidio è ai livelli più alti degli ultimi 40 anni.

Attualmente il suicidio è la causa di morte più comune per i giovani tra i 15 e i 24 anni, sia maschi che femmine.

La famiglia di Alexandra vuole parlare di ciò che è successo e condividere con gli altri un avvertimento. Credono che rendere pubblico il loro dolore possa avere un impatto positivo su altri giovani che si stanno struggendo in silenzio.

I due genitori sono stati intervistati molte volte e hanno permesso che il loro dolore diventasse pubblico per far conoscere questo problema.

Legacy.com

“Al mondo ci sono tanti altri ragazzi come lei,” ha detto sua madre.

L’ultima cosa che ha scritto nel suo diario, poche ore prima di uccidersi, dice così: “Non sentitevi in colpa per non aver visto i segnali. Li ho nascosti per un motivo. Non volevo farvi capire quanto fossi profondamente incasinata. Perciò non è stata una vostra mancanza.”

Un ultimo messaggio

Questa estate, il giorno dopo che il Boston Globe ha pubblicato la storia della sua tragica morte, i suoi genitori hanno trovato un biglietto davanti casa.

C’era scritto: “Le vostre parole nell’articolo su Alexandra mi hanno davvero cambiato la vita. Adesso so che ci sono famiglie che parlano con i loro figli della loro salute mentale.”

“Mi fa sentire come se non lo avesse fatto invano,” ha detto Alysia. “Ha avuto un impatto enorme e mi è di conforto.”

Facebook

Purtroppo il caso di Alexandra non è un caso isolato. Il numero di suicidi tra i giovani sta aumentando ed è qualcosa di inaccettabile.

Anche un solo suicidio è già troppo. Parlando di questo problema e aprendosi su questo argomento, le famiglie come quella di Alexandra stanno cercando di far conoscere questo problema, perché bisogna parlarne.

Aiutiamoli nella loro causa condividendo questo articolo e la storia di Alexandra su Facebook. Sembrerà un piccolo gesto, ma conta molto!

Exit mobile version