Valarie Watts desiderava sentire i vagiti del figlio appena nato provenire dalla stanza che aveva passato mesi a decorare. Ma quando il piccolo Noah è nato morto, la Watts ha dovuto affrontare lo straziante compito di vendere gli oggetti che aveva scelto con cura per lui.
Non volendo separarsi dalla culla, alla fine accettò di venderla a un pensionato per soli 2 dollari. Una settimana dopo, questi le restituì la culla di Noah e quando la vide, la Watts rimase in lacrime. Continuate a leggere per conoscere questa storia che scalda il cuore!
Non passa giorno senza che Valarie Watts (ora Hamblin) senta la mancanza del suo bambino Noah, nato morto il 22 luglio 2013.
“Per tutta la settimana l’ho saputo”, racconta la Watts del Minnesota a FOX 9. Spiegando di aver smesso di sentire Noah scalciare solo poche settimane prima della nascita, aggiunge: “Non si muoveva più così tanto. Ero molto nervosa”.
L’intuito di una madre ha sempre ragione.
Il cordone ombelicale si è schiacciato nel grembo materno e Noah, fratellino di Neveah di sette anni, è nato morto.
Mercatino dell’usato
Quasi un anno dopo, Watts, all’epoca 28enne, trovò la forza di separarsi dagli oggetti che aveva comprato per Noah.
Tutti tranne la sua culla bianca, che ha escluso dalla vendita in garage del maggio successivo.
Alla domanda sul perché volesse tenere la culla del bambino, la mamma in lutto risponde: “Non lo so”.
Legata emotivamente a quel mobile specifico, un doloroso ricordo della sua perdita, esitò quando un pensionato di nome Gerald Kumpula le chiese di acquistarlo.
Gerald era alla vendita con la moglie Lorene, con cui condivide 15 figli e decine di nipoti.
“Sua moglie stava dando un’occhiata al mio mercatino delle pulci, ad alcuni vestiti per bambini, e mi ha chiesto quanti anni avesse mio figlio, visto che non uso più la culla, e io le ho detto che era morto a luglio”, racconta Watts.
Poi ha saputo che Gerald, 75 anni, era un artigiano che realizza panchine con testiere e pediere di seconda mano. “Ero un po’ tranquilla perché avrebbe fatto qualcosa di bello”, ha detto Watts, che ha venduto la culla ai Kumpula per 2 dollari.
Durante il viaggio verso casa, Lorene raccontò al marito la storia della culla appena acquistata.
“Era un po’ titubante, sapevo che forse non avrebbe voluto venderla, ma poi l’ha fatto”, racconta Kumpula a FOX 9. ”Tornando a casa abbiamo deciso che questa panca sarebbe tornata indietro.”
Panca commemorativa
Una settimana dopo, Gerald tornò a casa di Watt con un dono prezioso.
L’uomo ha trasformato i pezzi di legno della culla inutilizzata di Noah in una panca.
“Ho iniziato a piangere all’istante”, racconta la Watts con gli occhi pieni di lacrime.
Più tardi, parlando con Today, ha detto della panca: “È bellissima. Ho pensato: ‘Ci sono ancora persone gentili là fuori’”.
“Una culla inutilizzata è un triste ricordo”, dice Gerald a Today. “Una panca è più che altro un memoriale. Fa parte di quel triste evento, ma non è un ricordo come lo sarebbe una culla vuota”.
Per aiutarla a elaborare il lutto, la panca si trova ancora accanto a una libreria ad angolo che contiene le foto di Noah, le impronte delle sue mani e dei suoi piedi e le sue ceneri.
Spiegando che la panca le offre una serie di emozioni contrastanti, Watts dice: “Sono sopraffatta dalla gioia per il fatto che non è rimasta inutilizzata da qualche parte. Ora posso sedermi, tenere il suo orsacchiotto, pensare a lui se ne ho bisogno”.
E aggiunge: “In un certo senso, quando mi ci siedo, mi sento confortata dalla sua presenza, anche se non è qui. È come una sensazione di pace, di benessere. Quando mi sento giù, posso sedermi sulla panca e mi sento bene, tutto andrà bene”.
Watts ha sposato il padre di Noah, Jimi Hamblin, nel 2014. Ogni anno, da quando suo figlio è morto, condivide un dolce tributo per Noah sul suo Facebook.
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