Quindici anni fa, David Deutchman è andato in pensione da una carriera lunga e di successo in marketing internazionale d’impresa. Come molti altri pensionati aveva un sacco di tempo libero e non sapeva come trascorrerlo. Ha fatto alcune letture nelle università vicino casa, ma voleva fare qualcosa che ripagasse la società.
È così che ha capito che poteva fare qualcosa per aiutare le generazioni più giovani. È andato in ospedale e ha chiesto se c’era bisogno di volontari. Per il primo anno ha aiutato nel reparto di terapia intensiva pediatrico e in seguito gli è stato chiesto di passare alla terapia intensiva neonatale.
“In men che non si dica stavo già tenendo in braccio dei neonati,” ha detto David a People. “Dodici anni sono letteralmente volati!”
David, 82 anni, è sposato, ha due figlie sui 50 e due nipoti. Ha detto che quello che fa in ospedale non aiuta soltanto i bambini, ma che è anche una benedizione per lui.
“È molto gratificante non solo perché si aiuta a far smettere di piangere i bambini quando piangono, ma anche perché ormai amo quello che faccio. Non solo il legame con i bambini, anche l’atmosfera dell’ospedale.”
David non è lì solo per i bambini, aiuta anche i genitori quando hanno bisogno di una mano.
“Parlo con le mamme e a volte stringo loro le mani, perché tenere stretta la mano di una mamma è importante tanto quanto tenere stretta quella di un bambino. Questi genitori sono molto stressati. Avere lì qualcuno che dica loro che possono andare a fare colazione e che li rassicuri dicendo che sarà con il loro bambino per loro significa molto. È importante,” ha raccontato David.
Questa è una cosa che la mamma del piccolo Logan sa molto bene. Va ogni notte a dormire a casa, poi ogni mattina torna in ospedale per stare con suo figlio. Logan è nato alla venticinquesima settimana di gravidanza e sua madre ha detto di sentirsi in colpa di non poter stare con lui 24 ore su 24.
Fino ad un giorno quando è cambiato tutto. È arrivata in ospedale ed ha visto David seduto sulla sedia a dondolo con il bimbo tra le braccia.
Lui le ha sorriso e le ha detto: “Buongiorno! Io sono il nonno della terapia intensiva!”
La donna ha iniziato a piangere e il suo dispiacere è scomparso.
Non riusciva a tenere a freno le lacrime, ma è comunque riuscita a scattare una foto di David e Logan. Poi l’ospedale l’ha pubblicata sulla sua pagina Facebook in cui centinaia di migliaia di persone hanno elogiato il “nonno della terapia intensiva”.
L’ospedale ha scritto: “Questa foto ritrae un prezioso momento di un volontario leggendario dell’ospedale che ha tenuto tra le braccia i pazienti e ha stretto le mani dei loro genitori per 12 anni.”
David è molto felice di tenere in braccio i prematuri e aiutare i loro genitori a passare i momenti più difficili delle loro vite.
“Se c’è qualcosa che posso fare così che le persone si sentano bene, allora lo farò”.
Per fortuna molti canali televisivi e giornali hanno dato attenzione a questo eroe. Dopo 12 anni, il minimo che si possa fare è far parlare la gente di questa incredibile persona!
Per favore aiutaci ad onorare questo meraviglioso nonno!