Mamma vuole dare in affido il bambino con sindrome di Down, il papà decide di crescerlo da solo

Ogni giorno nel mondo nascono migliaia di bambini affetti da una qualche patologia. Ovviamente tutti i bambini sono bellissimi e nessuno di loro merita meno amore e meno attenzioni.


Purtroppo però non tutti accettano questo fatto. È incredibile, ma ci sono perfino quei genitori che abbandonano o disconoscono i loro figli se ai loro occhi quando nascono non sono perfetti.


Nonostante ora viviamo in un’epoca in cui le cose si dovrebbero comprendere meglio, molti bambini con sindrome di Down nascono ancora nell’incertezza a causa dei pregiudizi su questa patologia.


Un papà russo sta cercando di abolire tutti i pregiudizi che circondano questa sindrome e nel frattempo crescere da solo suo figlio Misha che ne soffre.

Secondo i reportage, Evgeny Anisimov, 33 anni, è in missione per dimostrare al mondo che i bambini con sindrome di Down sono ugualmente degni di essere amati e accettati. Sta crescendo suo figlio Misha da solo perché sua moglie ha deciso di andarsene in quanto non riusciva a sopportare il problema del bambino.


Evegeny e sua moglie hanno ricevuto la notizia meno di 2 minuti dopo la nascita del piccolo, quando il medico ha detto loro: “Temo che il vostro bambino abbia la sindrome di Down.”


Parlando con Bored Panda, il papà ha detto: “Non sapevo cosa fare quando ho saputo che mio figlio ha la sindrome di Down. Credevo che il mio compito ora fosse spegnere le emozioni, accendere i pensieri e sostenere mia moglie, perché credevo che per lei sarebbe stato più difficile.”


“Ci hanno promesso i risultati delle analisi in qualche giorno, perciò ho deciso di non dirle nulla fino ad allora.”

Ha proseguito: “Ricordo che dopo aver saputo che mio figlio è Down, sono uscito dall’ospedale e mi sono messo a piangere, ma non per molto. In seguito quelle lacrime mi hanno messo in imbarazzo. Dopotutto, nella mia vita in generale non era cambiato nulla.”


“Avevo ancora due braccia, due gambe e tutta la mia conoscenza professionale. La mia determinazione, attività, curiosità, ecc. avevo ancora tutto. Era andato tutto secondo i piani, era nato mio figlio. Ma lui è un bambino speciale, la sua vita e il suo futuro significano molto. Non è giusto? No, è una mia responsabilità. Non abbiamo fatto l’amniocentesi. È vero che le probabilità erano basse, ma c’erano. Volevamo un figlio ora dobbiamo prenderci la nostra responsabilità. Ci sono tanti problemi: autismo, paralisi cerebrale, mutazioni genetiche… e la sindrome di Down non è la peggiore, come ho scoperto dopo.”

Quella stessa sera, Evgeny ha iniziato a fare ricerche sulla sindrome di Down.


“Ho scoperto che in Europa le persone Down sono ben integrate e possono vivere e lavorare in modo indipendente,” ha detto. “Ma la mia decisione, che avevo già preso, non è stata influenzata da questo.”

Per il novello papà, abbandonare suo figlio non era un’opzione. Ma purtroppo sua moglie non la pensava allo stesso modo.


“Non ho mai pensato neanche per un momento di lasciare mio figlio in orfanotrofio, sarebbe disumano,” ha detto. Alla fine lui e sua moglie si sono separati e ora Evgeny cresce Misha da solo.

Ha spiegato: “Quando nasce un bambino, questo chiede al mondo: ‘C’è bisogno di me qui o no?’ e io gli rispondo: ‘Figliolo, certo che c’è bisogno di te!’. Essere insieme a lui, anche da soli, è una cosa normale di un uomo normale. E lo sottolineo: io sono un uomo normale, non qualche tipo di eroe.”

L’obiettivo di Evgeny è quello di far conoscere la sindrome di Down, così che nessun genitore debba più pensare che avere un figlio con questo problema sia una punizione o un fardello che non può essere superato.


Ha detto a Bored Panda: “Voglio che tutti gli articoli su me e Misha che vengono pubblicati diano questa idea alla società e la infondano. E voglio anche supportare e ispirare col mio esempio quelle persone che sono o saranno nella mia stessa situazione. Cerco di comunicare con coloro che riesco a raggiungere e farmi sentire anche con coloro che sono lontani. Spero che coloro che hanno delle difficoltà adesso, come è stato per noi, leggano qualcosa di noi. Non abbiate paura, andrà tutto bene!”

Non so voi, ma io credo che persone come Evgeny vadano elogiate. È un modello da seguire e Misha è fortunato ad essere suo figlio.


Condividete l’articolo su Facebook se volete omaggiare questo papà per aver messo il bene del figlio prima di ogni altra cosa.

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