Ragazzino down non può fare il cheerleader perché “non ha l’immagine adatta”

È difficile capire le persone che mettono barriere verso altri esseri umani che, secondo loro, non rientrano nei loro canoni di normalità. Le persone affette da sindrome di Down spesso vengono discriminate, principalmente a causa del loro aspetto – una cosa che non possono cambiare.


Queste persone affrontano molte più sfide di noi vivendo comunque una vita senza restrizioni e sono una vera fonte d’ispirazione. Andrebbero ammirati e celebrati.


L’adolescente dell’Ohio, Glenn Wilson, ha la sindrome di Down e un sogno: entrare nella squadra di cheerleader della scuola.


Il suo sogno però è stato distrutto quando il coach della squadra gli ha detto che non poteva farne parte perché “non ha l’immagine adatta”.

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Glenn ama cantare e ballare e quando nel 2018 ha fatto il provino per entrare nella squadra di cheerleader della scuola, è stato accettato.


Ha trascorso tutta l’estate ad esercitarsi per poter essere pronto una volta tornato a scuola. Ma la sua attrezzatura non è mai arrivata.


La sua famiglia ha chiamato il coach della squadra e ha scoperto come mai Glenn non avesse ricevuto le sue cose come promesso. Lo zio, Ray Valentine, ha deciso di parlare direttamente con il coach.

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“Il coach mi ha detto che Glenn non rispecchia l’immagine che voleva avesse la sua squadra,” ha detto Ray Valentine a Inside Edition.


Glenn è un maschio, figlio di due genitori di etnia diversa e apertamente gay. Quando Ray ha chiesto al coach se uno di questi fosse il motivo di quel rifiuto, ha ricevuto questa risposta: “Signor Valentine, non sono qualificata, né ho l’esperienza per gestire un adolescente con bisogni speciali, perciò l’ho escluso dalla squadra.”

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Gli hanno offerto di gestire il gruppo, ma Glenn ha rifiutato.
Nonostante lo shock la sua famiglia non si è arresa.


“Avremo giustizia non solo per lui, ma per tutti i ragazzi con bisogni speciali al mondo. Hanno bisogno di qualcuno che parli per loro,” ha aggiunto Ray.

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Un portavoce della scuola ha ammesso che la scuola ha sbagliato e ha detto che Glenn può far parte della squadra a pieno titolo.


Per Glenn significa che può fare quello che ama fare: ballare, cantare e diffondere gioia. La madre del diciassettenne spera che questa esperienza serva da lezione.


“Glenn è una persona proprio come tutti gli altri. Il fatto che sia disabile non lo rende un essere umano diverso da tutti noi,” ha detto la mamma.


Potete scoprire di più sulla sua storia nel video qui sotto.

Tutte le persone meritano di essere trattate allo stesso modo. Grazie al cielo la sua famiglia ha lottato per lui e la decisione è stata cambiata. Glenn merita di essere trattato con rispetto e comprensione, proprio come tutti gli altri.


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