Molte case di riposo sono state chiuse per proteggere i cittadini più vulnerabili, ma questo può essere molto difficile per coloro che non hanno la possibilità di vedere i loro cari.
Tutti sappiamo che è la cosa migliore, in quanto le persone più anziane e malate sono quelle più a rischio con questo virus potenzialmente mortale. Ma ovviamente il nostro istinto è quello di voler stare vicini alle persone che amiamo nei momenti difficili.
Quando Jack Eccles, 93 anni, è andato a trovare sua moglie Gerry alla casa di riposo lo scorso marzo, è stato mandato via perché il centro era stato chiuso per il lockdown.
Invece di andare a casa e accettare quella situazione difficile, il giorno seguente si è presentato alla casa di riposo di Durham, North Carolina, con i suoi averi. Ha chiesto di poter affittare una stanza.
“Siamo sposati,” ha detto al Wall Street Journal. “Voglio stare assieme a lei. Lei si è presa cura di me per 70 anni, ora è il mio turno.”
Il personale della casa di riposo ha capito bene la situazione difficile in cui si trovava Jack. Ma per poter fare in modo che gli altri residenti fossero al sicuro, l’uomo non poteva uscire dalla sua stanza o da quella di sua moglie.
Jack ha ammesso di essersi sentito solo, ma che occuparsi di sua moglie, che ha l’Alzheimer, era più importante.
L’uomo temeva che sua moglie smettesse di mangiare e di non poterla aiutare. Perciò è stato lui ad aiutarla in ogni pasto e il personale ha notato un cambiamento in Gerry.
“Questa è una cosa che noi non possiamo fare,” ha detto Olivia Jacobs, una delle dietologhe della casa di riposo. “Noi non siamo stati con lei per 70 anni.”
“Lui è sempre di buon umore ed è sempre felice di vederla… è assieme al suo amore ed è esattamente dove vuole essere.”
Lo scorso luglio la coppia ha festeggiato 70 anni di matrimonio e per fortuna sono riusciti a farlo insieme. Però i loro 9 figli, 20 nipoti e 24 pronipoti sono dovuti restare fuori e inviare il loro affetto dalla finestra.