Due anni fa, degli archeologi che scavavano in un vigneto nel nord Italia fecero una scoperta enorme.
Quelli che hanno scavato nel sito hanno scoperto un pavimento a mosaico quasi perfettamente conservato, destinato a risalire al III secolo a.C., probabilmente era la pavimentazione di una sorta di antica villa romana.
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Tracce dell’antica tenuta erano state trovate a Negrar di Valpolicella, vicino Verona, già nel 1922. Tuttavia, passò quasi un secolo prima che gli esperti tornassero nella zona.
“Gli archeologi stanno cercando questo mosaico almeno dal 1922”, afferma Alberto Manicardi, responsabile delle operazioni di scavo vicino alla città di Negrar.
“Sapevamo che fosse lì, ma non siamo stati in grado di localizzarlo esattamente.”
Secondo Camilla Madinelli del quotidiano locale L’Arena, un team della Soprintendenza per l’archeologia, le belle arti e il paesaggio di Verona aveva originariamente iniziato a scavare nell’area prima che la pandemia di COVID-19 colpisse.
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Secondo The Guardian, il team ha fatto la più grande scoperta appena una settimana dopo essere tornato sul sito.
“Dopo innumerevoli decenni di tentativi falliti, finalmente è stata riportata alla luce parte della pavimentazione e delle fondamenta della Villa romana ubicata a nord del capoluogo, scoperta dagli studiosi oltre un secolo fa”, hanno osservato le autorità locali in un comunicato pubblico.
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Il comunicato spiegava anche che il team aveva trovato le tessere a pochi metri sotto la superficie del vigneto. Questi mosaici erano spesso usati per la decorazione di pavimenti e pareti nel mondo degli antichi romani.
“Crediamo che un sito culturale di questo valore meriti attenzione e debba essere valorizzato”, dice a L’Arena il sindaco di Negrar di Valpolicella, Roberto Grison, come tradotto dal Guardian. “Per questo, insieme al sovrintendente e ai responsabili dei fondi agricoli , troveremo il modo di rendere fruibile questo tesoro”.
Il mosaico ha una serie di forme contorte note come “nodi di Salomone”, secondo Atlas Obscura. Si spera che gli ottagoni e i romboidi inscritti possano aiutare gli esperti a indagare sull’identità della villa.
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Questo ritrovamento culturale è stato significativo in un momento in cui la nostra Italia era particolarmente colpita dalla pandemia.
È stato un bellissimo promemoria della storia e dell’arte italiane e vale sicuramente tutto lo sforzo per scavarlo in sicurezza e con attenzione!
Sei d’accordo? Facci sapere!