La vedova di Christopher Reeve è morta di cancro 17 mesi dopo di lui lasciando orfano il giovane figlio

Sentiamo spesso parlare dei figli delle celebrità e di quanto assomiglino ai loro genitori.


Dalle figlie gemelle di Michael J. Fox alla figlia adolescente di Julia Roberts, e perfino il nipote di Elvis Presley. Tantissimi dei discendenti delle celebrità spesso ci traggono in inganno per via della somiglianza con i loro genitori/nonni.

Will, figlio ventinovenne di Christopher Reeve, non è solamente la fotocopia di suo padre, ma sta anche lavorando sodo per portare avanti ciò che il padre ha iniziato.


Purtroppo il ragazzo è stato costretto ad affrontare la morte di entrambi i genitori quando aveva solamente 13 anni.

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Che aspetto ha un eroe? Per milioni di persone cresciute tra gli anni ’70 e gli anni ’80, un eroe ha il volto di Christopher Reeve.


La sua interpretazione del supereroe della DC, Superman, è arrivata sugli schermi nel 1978 e gli ha fatto vincere un BAFTA.


L’attore, bellissimo e carismatico, ha interpretato il personaggio per altri tre film: Superman II, Superman III e Superman IV.

Ma Christopher, nato a New York nel 1952, non era solo un attore, ma anche regista, produttore, sceneggiatore, equestre e attivista.


L’incidente

Il 27 maggio 1995 la vita dell’attore è cambiata per sempre.


In una competizione equestre a Culpeper, in Virginia, l’amato attore è caduto da cavallo danneggiando la spina dorsale.

La sua famiglia e milioni di fan sono rimasti scioccati quando hanno saputo che l’attore sarebbe rimasto paralizzato dal collo in giù e avrebbe vissuto in sedia a rotelle.

Christopher aveva solamente 42 anni quando è diventato quadriplegico. Gli sarebbe servita una sedia a rotelle e un respiratore portatile per tutta la vita da quel momento in poi.


I medici hanno subito dichiarato che non c’erano molte speranze di miglioramento e gli hanno detto che per lui sarebbe stato impossibile riacquistare qualsiasi movimento.

Nei primi giorni di ospedale era sotto l’effetto dei farmaci, ma quando poi i medici gli hanno dato la diagnosi, ha capito che la sua vita era rovinata.

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L’attore non voleva essere un peso per la sua famiglia e disse a sua moglie, Dana Morosini, che avrebbe dovuto staccare la spina.


Lei gli rispose: “Ti sosterrò qualunque sarà la tua scelta perché questa è la tua vita e la tua decisione. Ma voglio che tu sappia che sarò con te indipendentemente da tutto, tu sei ancora tu e io ti amo.”

Christopher avrebbe potuto arrendersi, invece ha deciso di concentrarsi sull’attivismo ed ha avviato la Christopher Reeve Foundation assieme alla moglie.


La coppia ha fondato anche il Reeve-Irvine Research Center che si occupa di ricerca delle cellule staminali a favore delle vittime di traumi alla spina dorsale.

Inoltre, l’attore decise di fare il possibile per poter garantire a suo figlio un’infanzia felice.


Il figlio Will, in un’intervista con People nel 2016, ha parlato della sua fantastica infanzia che considera “completamente normale”.

“I miei genitori erano quelle persone che mi dicevano di spegnere la TV, di mangiare i broccoli e di andare a dormire,” ha raccontato Will. “Io mi rendo conto che non tutti i bambini vivono un’infanzia in cui vanno al supermercato e vedono il padre su una rivista, ma… per me è stata un’infanzia completamente normale.”

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Will ha raccontato che suo padre gli ha insegnato ad andare in bicicletta dalla sua sedia a rotelle. “Non credevo che avrebbe funzionato. Ero terrorizzato, ma dietro di me sentivo la voce di mio padre che continuava a darmi indicazioni come ‘dritto, dritto, destra, sinistra’,” ha aggiunto. “Al terzo giro ho guardato mio padre, sorridevo e lo salutavo, e anche lui sorrideva dalla sedia a rotelle. Per lui ha significato moltissimo. In seguito facevamo a gara io sulla bici e lui sulla sedia a rotelle, mi faceva vincere.”


Purtroppo Christopher è morto quando stavano tentando di rimettere assieme tutti i pezzi.

La morte


Christopher aveva diversi problemi di salute già da quando era piccolo. Soffriva di asma e allergie che non lo facevano respirare bene.


Quando aveva 16 anni ha scoperto di soffrire anche di alopecia, che gli faceva cadere i capelli. Durante la sua carriera come attore è riuscito a tenere sotto controllo il problema, ma quando è rimasto paralizzato ha deciso di rasarsi i capelli.

Negli anni 2000 sono iniziati altri problemi. Nel 2004 gli hanno curato un’ulcera infetta che stava causando la sepsi. Era a una partita di hockey del figlio, ma quella stessa sera ha avuto un infarto che è stato poi curato con degli antibiotici a causa dell’infezione.

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È finito in coma e purtroppo i medici non potevano fare molto. È morto il 10 ottobre 2004 all’età di 52 anni.


Sia sua moglie Dana che i medici hanno affermato che a causarne la morte è stata una reazione a un medicinale.

La morte della moglie


Solo 10 mesi dopo la sua morte, alla moglie Dana è stato diagnosticato un cancro ai polmoni, nonostante non avesse mai fumato. Ma pare che la donna all’inizio della sua carriera cantasse e si esibisse in bar in cui fumavano molte persone.

Dopo aver lottato contro il cancro per diversi mesi, Dana è morta il 6 marzo 2006, a soli 44 anni.

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Lei e Christopher si erano sposati l’11 aprile 1992.

Il figlio Will


William Elliott Reeve, conosciuto come Will, è nato il 7 giugno 1992. Aveva solamente 13 anni quando è rimasto orfano.

Oggi Will ha 29 anni ed assomiglia moltissimo a suo padre, anche se finora è rimasto piuttosto lontano dai riflettori.


Will ha finito il suo percorso di studi e si sta facendo una bella carriera come giornalista sportivo.


Ma la cosa migliore di questo ragazzo è che sta continuando a portare avanti ciò che ha iniziato suo padre.

Will sarebbe potuto finire male dopo aver sofferto il grande trauma che ha subito da giovane. Ma grazie alla forte guida dei suoi genitori e al suo carattere forte è riuscito a non finire “nel buio”.


“C’è una cosa che diceva sempre mio padre e che io oggi uso frequentemente, non solo per onorarne la memoria, ma per dare alla nuova generazione il suo spirito. Diceva: ‘Un eroe è una persona qualunque che trova la forza di perseverare e resistere nonostante sia sopraffatto dagli ostacoli’,” ha riportato un articolo del Daily Mail.


Will e suo padre condividono anche l’amore per lo sport, infatti il ragazzo fa parte di ESPN SportsCenter, un lavoro che aveva promesso ai suoi genitori sarebbe riuscito ad ottenere.

Ha avuto il lavoro dopo aver fatto un tirocinio con “Good Morning America”, dove lavorava mentre frequentava il Middlebury College.


Continua il lavoro cominciato dai genitori cercando nuove terapie e gestendo attraverso la fondazione le raccolte fondi per tante nuove scoperte tecnologiche per i pazienti paraplegici.

Nel 2018, parlando con CBS News, Will ha parlato di una lettera che ha scritto a se stesso dopo la morte dei suoi genitori.


“Ho una buona notizia e una cattiva. Comincio con quella cattiva, perché bisogna sempre sapere che cosa sta succedendo, indipendentemente da tutto. La cattiva notizia è che sei nel momento più basso della tua vita. Sei in una stanza d’ospedale a New York e hai appena detto addio a tua madre. Hai 13 anni, lei 44. Aveva un cancro ai polmoni. Non ha mai fumato. Morta, proprio come papà, morto un anno e mezzo fa. Anche in quel momento eri caduto molto in basso. Ma ora sei nel nuovo fondo della tua vita, sei terrorizzato e confuso e decisamente tristissimo. MA! Ecco la buona notizia: questo è il punto più basso. Non puoi andare da nessun’altra parte se non risalire, ed è esattamente lì che sei diretto.”

Will Reeve è davvero un modello d’esempio.


Nonostante abbia perso entrambi i genitori quando era molto giovane, ne onora il ricordo con il suo comportamento e i traguardi che raggiunge ogni giorno.

Sappiamo che i suoi genitori sarebbero molto orgogliosi di ciò che è diventato e tutto ciò che ha già raggiunto. È una fonte d’ispirazione per tutti.


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