Molti di noi trovano difficile credere che al mondo ci siano dei mostri. Mostri che violentano e uccidono, mostri capaci di trasformare gli incubi peggiori in realtà.
Per molti cileni, uno di questi mostri ha un volto: un uomo di 30 anni che ha violentato e ucciso una bambina di 1 anno e mezzo. Un caso che ha smosso l’intero paese fino al midollo.
Molte persone hanno dichiarato che il colpevole merita la pena di morte. L’uomo deve ancora essere condannato.
Il dottore che ha curato Ambar Lazcano, 1 anno, ha detto le sue ultime parole in un post su Facebook in cui ha spiegato perché non crede che l’uomo che ha ucciso questa bambina meriti la pena di morte.
Il pediatra Alvaro Retamal lavora all’ospedale San Camilo, alcuni chilometri a nord di Santiago, la capitale del Cile. È lui che ha curato Ambar Lazcano, 1 anno, quando è arrivata in ospedale gravemente ferita. La zia della bambina e il suo compagno hanno dichiarato che la piccola era caduta, ma le ferite riportate da quest’ultima dimostravano che non era la verità.
I dottori hanno scoperto che era stata abusata sessualmente, un crimine che l’ha poi uccisa.
La piccola Ambar è stata affidata alle cure della zia perché sua madre non poteva occuparsi di lei a causa di problemi di droga.
El Comercio ha riportato che lo zio della bambina si era offerto di occuparsene, ma che le autorità glielo avevano negato in quanto gay.
Così facendo, la piccola Ambar è finita a vivere in una casa nella quale è stata poi uccisa.
Il dottor Retamal ha scritto su Facebook quanto fosse stato difficile per lui e per gli altri dipendenti dell’ospedale vedere la bambina che lottava per la sua vita. Tuttavia, l’uomo non crede che sia il caso di usare la pena di morte. Qui sotto potete leggere il post del dottore che è stato condiviso da decine di migliaia di persone.
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10215003559428156&set=a.1595490132876.82313.1404636669&type=3&theater
Il messaggio del dottore tradotto
“È molto facile arrabbiarsi e chiedere la pena di morte per un mostro come questo.
Un criminale che certamente merita la pena di morte per i crimini che ha commesso… perciò ci è facile pensarlo. Quando Ambar era in ospedale e ci siamo impegnati per salvarle la vita, quando abbiamo visto il suo corpicino, le sue manine, e quando in mezzo a tutto ciò mi sono avvicinato a lei e le ho sussurrato di vivere perché non avremmo mai permesso che qualcuno le facesse del male di nuovo…
Ho avuto l’opportunità di dirglielo sottovoce: per favore ascoltami, vivi! Non c’è niente di cui avere paura, la terra è piena di persone che vogliono amarti… come tutte le zie e gli zii che ti hanno accolta quando sei arrivata in ospedale, che sono venuti con te in ambulanza, che si sono occupati di te in pronto soccorso, tutti noi che siamo qui in ospedale… Dai tirocinanti ai dottori che spesso tentano di mantenere distanza emotiva così da non dover soffrire troppo.
Abbiamo pianto tutti per quel bellissimo angelo.
E chiaramente vogliamo che il mostro che le ha fatto questo soffra le pene dell’inferno.
Finalmente adesso Ambar riposa in pace lontana da una vita che le ha portato tanto dolore. Le ho tenuto le mani quando ci ha lasciati, le ho dato una benedizione, ma solo perché ero la persona che si trovava con lei in quel momento, non sono né un prete né suo padre.
Oggi, non provo nessun desiderio di uccidere qualcuno perché è un atto che non risolve nulla. Oggi, io credo che dovremmo tutti fermare ciò che è successo ad Ambar e a tanti altri bambini…
È semplice chiedere la pena di morte. Ma perché invece non prendiamo tutto l’odio che sentiamo in questo momento e non lo trasformiamo in amore e protezione per i nostri bambini? Per coloro che non hanno genitori ma anche per coloro che rimangono in silenzio, quelli che non sanno o fanno finta di non sapere e soffrono in silenzio?
Noi dobbiamo organizzare e proteggere i nostri bambini dal male che li circonda. Questo potrebbe portare a qualcosa che potrebbe aiutare gli altri. Chiedere la morte di un mostro invece porta solo sollievo.”
https://www.facebook.com/algorema/posts/10216335710011088
Come società, dobbiamo lottare per un ambiente in cui situazioni terribili come quella successa ad Ambar non accadano. E come ha scritto questo dottore, condannare qualcuno alla pena di morte non ci aiuta a farlo, a lungo andare non cambia le cose.