Il quartiere fiabesco e pieno di mistero di Roma

La città eterna è da secoli uno dei luoghi più visitati d’Italia e del mondo.

Con i suoi millenni di storia, cultura e variopinta personalità, Roma è un vanto e orgoglio del nostro Bel Paese.

La capitale non smette mai di stupirci, se non si tratta di una villa romana trovata per caso, c’è sempre una nuova scoperta ad aspettarci dietro l’angolo.

Una delle gemme ”nascoste” è un quartiere che è a metà tra sogno e realtà.

Un luogo che a vederlo, sembra proprio di esser entrati nel mondo di Alice nel Paese delle Meraviglie.

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Di quale quartiere stiamo parlando? Ci riferiamo al bellissimo quartiere di Coppedè, situato tra Piazza Buenos Aires e Via Tagliamento.

La storia e gli edifici

Questo affascinante posto prende il nome dall’architetto fiorentino Gino Coppedè e non ci meraviglia scoprire che sia uno dei quartieri più belli di Roma.

Con uno stampo fortemente di stile Liberty, il quartiere è composto da 26 palazzine e 18 villini ed è stato progettato agli inizi del Novecento e pensato come zona abitativa aggiuntiva adiacente alla piazza Buenos Aires.

Insieme allo stile con il quale fu pensato, notiamo anche un bellissimo ed armonico mix di stili greco, romano, gotico, barocco, medievale e Art Decò.

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Al quartiere si arriva passando per l’incantevole arco di ingresso. Sulla facciata esterna si potrà poi vedere un’edicola con una Madonna con Bambino, una scultura di un viso grande al centro e sotto l’arco si può ammirare il bellissimo lampadario in ferro battuto.

Ci si imbarca così in un viaggio pieno di figure mitologiche, animali che sembrano vegliare su questo luogo mistico e una sensazione primordiale di mistero e incanto.

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Uno dei gruppi di villini che più impressiona sono sicuramente I villini delle Fate (composti da tre edifici) realizzati con diversi materiali, come marmo, terracotta e vetro.

Sono situati in via Aterno 4, piazza Mincio 3 e via Brenta 7-11.

Quello che colpisce sono le facciate di questi villini, che sono come una fiaba dipinta su muro: personaggi fantastici, donne, cavalieri, disegni astronomici, il tutto a creare un’atmosfera surreale e incantata.

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Un altro palazzo che cattura completamente l’attenzione è il Palazzo del Ragno, che presenta motivi di ispirazione assiro-babilonese ed è situato in Piazza Mincio 4.

Si tratta di una struttura particolarissima, composta da quattro piani con torretta e balconcino in loggia.

Il palazzo prende il nome dal mosaico che si trova sulla facciata sopra il portone d’ingresso. Sono anche presenti decorazioni misteriose come teste di leoni, grifoni e affreschi accattivanti.

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Ma cosa rende, nello specifico, questo quartiere così misterioso e intrigante? La risposta si troverebbe nelle diverse intepretazioni circa i simboli che presenta.

Il legame con la massoneria

Negli anni in molti hanno cercato ed individuato nel mix così eclettico e diverso di questo quartiere un significato che fosse esoterico e massonico.

In particolare, secondo quanto scrive La Stampa, ci sarebbe una mattonella a finto mosaico raffigiurante tre dadi e un gallo con la zampa su un calice.

Questi simboli nella cultura cristiana sono legati alla Passione di Cristo (i famosi dadi con cui i soldati romani si giocarono la Sua tunica), alla Risurrezione (con il gallo simbolo del sole di Cristo) e al calice dell’Eucaristico.

Nell’intepretazione massonica il dado rappresenta invece ”la pietra
squadrata più semplice, quindi il muratore novizio, che raggiunge
l’illuminazione fino a dominare la conoscenza (il Graal).”

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Un altro simbolo massonico viene individuato nel Palazzo del civico 2 dove viene descritta ”una possente strombatura dorata si dice ispirata alle scene del fillm Cabiria (1914) sormontata da due enormi colonne senza alcuna funzione
statica.”

Queste colonne rievocherebbero Boaz e Yakin, le due colonne di rame del tempio
di Salomone. Questo sarebbe un simbolo della massoneria e specialmente presente nell’architettura massonica.

E queste colonne non stanno a sostenere alcuna parte dell’edificio, invece servono a raccogliere “rugiada massonica”, ovvero ”la sapienza effusa dal cielo dal
Grande Architetto dell’Universo”.

Inoltre, la presenza di animali quali l’aquila, la lucertola ,la rana e la chiocciola, sarebbe fortemente legata a tutti quei significati importanti per la massoneria quali la rigenerazione, l’eterno ritorno, i processi iniziatici e il detenere una conoscenza che vola al di sopra di tutto.

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Un quartiere dalla bellezza che toglie il fiato. Dobbiamo sempre essere orgogliosi di un patrimonio come il nostro!

Visiterai questo quartiere la prossima volta che andrai a Roma? Facci sapere nei commenti e condividi l’articolo con amici e parenti, per diffondere la conoscenza di uno dei posti più belli d’Italia!