Molto tempo prima che la tecnologia spedisse i calzini singoli in un purgatorio di filatura, le persone erano più intraprendenti e creavano strumenti per completare efficacemente le faccende domestiche più difficili.
Uno di questi oggetti è questa molletta di legno, che nel corso degli anni si è evoluta in un perno a due pezzi che fissava gli oggetti a un filo. Si trattava di un miglioramento significativo rispetto al modello precedente, che dava calzini e altri indumenti al vento, “un grave male per le lavandaie”.
Continuate a leggere per saperne di più su questo strumento di legno!
Recentemente, un utente online ha trovato dei piccoli tasselli di legno con due gambe e si è rivolto ai social media in cerca di aiuto per identificare gli oggetti.
Il post su Facebook ha attirato una generazione nostalgica di persone nate negli anni 50′ e 60′. La risposta è: “Sono mollette all’antica. [Le usavamo per appendere i vestiti puliti e bagnati all’esterno, sul filo della biancheria, per farli asciugare al sole [e] all’aria aperta!”.
La molletta di legno, nota anche semplicemente come molletta, è uno strumento domestico tradizionale utilizzato per appendere la biancheria bagnata sullo stendino ad asciugare. Oggi le mollette sono generalmente costituite da due pezzi di legno incernierati insieme a un’estremità, con un meccanismo a molla che fornisce la tensione necessaria a far presa sugli indumenti.
Tempi antichi
La storia delle mollette in legno risale ai tempi antichi, quando le persone usavano vari metodi per fissare il bucato durante l’asciugatura.
Le prime mollette intagliate risalgono all’antichità ed erano molto diverse dalle mollette in legno che conosciamo oggi. Queste prime mollette erano tipicamente realizzate a mano con materiali naturali come il legno, l’osso o addirittura la pietra e spesso presentavano motivi ornamentali.
La moderna molletta di legno, così come la conosciamo oggi, è nata nel XIX secolo come risposta alla crescente necessità di uno strumento comodo ed efficace per appendere il bucato.
Le prime versioni delle mollette che conosciamo oggi erano realizzate a mano in legno massiccio, spesso acero o betulla, e presentavano un design semplice costituito da due pezzi di legno incernierati insieme con una piccola molla o un filo metallico.
”Danno delle lavandaie” e degli uomini
Il design moderno che conosciamo oggi risale a un brevetto del 1853 di una molletta da bucato di David M. Smith, del Vermont.
Secondo il suo brevetto, datato 25 ottobre 1853, le mollette aggiornate “sono incernierate insieme” da un filo “in modo che le due gambe più lunghe possano essere spostate l’una verso l’altra e allo stesso tempo allontanare quelle più corte”.
I due pezzi di legno sono sagomati in modo tale da formare un morsetto quando vengono schiacciati insieme. Questo permette alla molletta di aggrapparsi saldamente agli indumenti senza causare danni. Il meccanismo a molla assicura che la molletta rimanga chiusa durante l’uso, fornendo una presa affidabile sul bucato anche in condizioni di vento.
I dettagli di Smith nel brevetto: “Un altro vantaggio, e anche molto importante, [che] la mia molletta migliorata possiede rispetto alla molletta comune è che il vento non può staccarla dai vestiti, come accade con la molletta comune e che è un grave danno per le lavandaie”.
L’evoluzione delle mollette
Con il progredire dell’industrializzazione nel XIX e all’inizio del XX secolo, il processo di produzione delle mollette di legno divenne più meccanizzato. Nacquero le fabbriche di mollette di legno, che producevano grandi quantità di mollette standardizzate a un ritmo più veloce e a costi inferiori. Ciò ha reso le mollette di legno più accessibili a un numero maggiore di famiglie, contribuendo alla loro diffusione come strumento per il bucato.
Per tutto il XX secolo, le mollette di legno sono rimaste un punto fermo nelle famiglie di tutto il mondo, nonostante l’introduzione di materiali alternativi come la plastica. La loro semplicità, durata e convenienza ne hanno fatto una scelta privilegiata per stendere il bucato, soprattutto per chi non aveva accesso alle moderne tecnologie di asciugatura.
Oggi le mollette di legno continuano a essere prodotte e utilizzate nelle case di tutto il mondo, sia per l’artigianato che per l’asciugatura dei vestiti, e sono apprezzate per il loro fascino nostalgico e le loro proprietà ecologiche.
Mentre le mollette di plastica sono diventate più diffuse in alcune regioni a causa del loro costo inferiore e della produzione di massa, le mollette di legno rimangono un simbolo delle pratiche tradizionali di lavanderia e di una vita sostenibile.
Cosa è peggio, perdere i calzini al vento o nell’asciugatrice? Fateci sapere cosa ne pensate di questa storia e condividetela con i vostri amici per sentire cosa ne pensano gli altri!