Tutti siamo stati bambini e tutti sappiamo quanto imbarazzante sia essere al centro dell’attenzione quando qualcuno nota qualcosa su di noi.
Attirare l’attenzione su di sè è per un bambino una delle cose più difficili da affrontare. Anche le cose più piccole, alle quali non pensiamo, possono essere fonte di umiliazione per un bimbo.
Non è sicuramente una passeggiata essere bambini o crescere. Si impara piano piano tutto e si scopre il mondo, e con questo che ci sono molte cose da prendere in considerazione.
Ripensando a quel periodo, capisco benissimo quanto sia stato difficile per un bimbo di 3 anni della provincia di Torino.
Il bimbo, alunno della scuola dell’Infanzia Peter Pan di Chivasso, aveva solo 3 anni, un’età delicatissima ed importante per gli sviluppi di crescita dei bambini.
Era un giorno come tanti altri a scuola. Il bimbo era stata accompagnato dalla mamma per iniziare un’altra avvincente giornata di scoperte e importanti progressi per il piccolino.
Quel giorno però non era come tutti gli altri, sarebbe successo qualcosa che avrebbe fatto infuriare la madre. E non solo.
Va a prenderlo a fine giornata
La mamma, come ogni giorno, si stava recando a prendere il bambino dalla scuola. Probabilmente dopo una lunga giornata di lavoro, era finalmente pronta e contenta di rivedere il suo piccolo amorino.
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La mamma però si accorge di qualcosa che la fa subito arrabbiare: il bambino non aveva gli stessi pantaloni coi quali lei lo aveva vestito per la scuola.
Il bambino aveva i pantaloni di qualcun altro. Ma non era questo che fa alterare la mamma. Quello che la fa bollire di rabbia è il colore.
Il piccolo aveva addosso dei pantaloni rosa.
Secondo quanto riporta la Stampa, quello che era successo era semplicemente che, come capita spesso coi bambini di quell’età, il bimbo si era fatto la pipì addosso. Le maestre, non volendolo lasciare così in classe tutto bagnato, hanno deciso di cambiarlo con un cambio che avevano a scuola di vestiti puliti.
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Pare inoltre, secondo PrimaChivasso, che le maestre avessero chiamato la famiglia per informare dell’accaduto e chiedere vestiti asciutti, ma non si erano presentati con vestiti asciutti. Così dovettero usare dei vestiti ”d’emergenza”.
Il caso volle che fossero dei vestiti rosa.
La prima reazione della mamma è stata: ”Vergogna lo avete vestito di rosa”.
Aspettando che il fine settimana passasse, la mamma ha lasciato una lettera alla scuola, lamento l’accaduto e dicendo : ”Vi ringrazio per i pantaloni rosa e le mutandine che avete imprestato al bambino, dopo aver esaurito la scorta. Però le norme sociali non le abbiamo fatte noi. Lo preferivamo pisciato (sic), che sappiamo asciuga, a vestito da femmina e con le idee sull’identità di genere in conflitto”.
La risposta della scuola e la reazione delle mamme
La questione ha subito sollevato discussioni, sia tra mamme della scuola che nel corpo insegnanti dell’istituto.
Una mamma, in una chat di Whatsapp, avrebbe difeso la scuola, commentando: ”In un’epoca in cui si parla di parità di genere, di femminicidio, di abusi sulle donne e di sessismo, una questione come questa non vada gestita solo nelle quattro mura dell’asilo, ma che sia degna di denuncia sociale nei confronti di persone che hanno un certo retaggio culturale”.
Dalle maestre è arrivata una replica che fa sicuramente pensare. Le stesse hanno infatti dichiarato come ”sia sempre più difficile avere a che fare con certi genitori, preoccupati solo ad accontentare i figli e a cercare capri espiatori nella scuola o nella società. Non possiamo riprenderli, sgridarli, non possiamo più aprire bocca. Quel bambino si fa spesso la pipì addosso, dovremmo lascialo bagnato?”
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Le maestre ribadiscono come l’azione sia stata fatta pensando al bambino: ”Noi abbiamo a cuore i bambini, il nostro solo interesse è la loro crescita psicofisica. I bambini sono il futuro, e questo dovrebbero capirlo anche certi genitori”.
Farsi la pipì addosso da bambini non è insolito ed è successo a tutti noi. Ovviamente speriamo che il bambino stia bene dopo l’accaduto e siamo contenti che abbia rapidamente ottenuto un cambio di vestiti asciutti invece di camminare bagnato.
Cosa ne pensi della scuola materna e delle azioni della madre in questo caso? Sentiti libero di condividere la tua opinione nella sezione commenti!