Gli ultimi aggiornamenti nel caso Kata, la bimba scomparsa nel nulla a Firenze

Da sabato scorso non si hanno più notizie di Cataleya Alvarez, ”Kata”, come la conoscono tutti, una bambina di 5 anni scomparsa nel nulla da Firenze.

Kata è stata vista l’ultima volta all’ex hotel Astor nel quartiere Novoli di Firenze.

Da quell’ultimo fatidico momento ripreso in video, della bambina peruviana di cinque anni si sono completamente perse le tracce.

Gli ultimi aggiornamenti hanno visto il legale dei genitori lasciare il caso e possibili scorci di piste venire alla luce…

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Alta poco più di un metro, con dei grandi occhioni marroni e i capelli lunghi scuri, Kata è una bimba di 5 anni, figlia di immigrati peruviani che vive nell’ex albergo Astor, con la mamma, i nonni e lo zio.

Sabato pomeriggio, intorno alle 15, stava giocando nei pressi dell’albergo, controllata dallo zio, in quanto la mamma era lavoro.

Lo zio la perde di vista e ha inizio l’incubo che dura ormai da quasi una settimana.

La scomparsa

Sabato scorso Cataleya, come tutti i bambini della sua età, si trovava con un gruppo di coetanei nei pressi di un palazzo per giocare. Un video rilasciato dai Carabinieri alla stampa, la vede entrare nel palazzo, uscire nuovamente per poi rientrare nell’edificio.

Come riporta Chi l’ha visto, l’ultima a vedere la bimba è una mamma di un’amichetta di Kata, che era andata a prendere sua figlia che giocava con Kata.

Dopo 10 minuti, arriva la mamma di Kata, Katherine Alvarez, che la cerca invano nelle vicinanze.

L’articolo prosegue sotto il video:

Le autorità e la prefettura hanno agito tempestivamente, avviando le ricerche sin da subito, anche prima di verbalizzare la scomparsa. Le aree cercate si sono estese all’albergo, le zone limitrofe, gli argini del torrente Mugnone, vicino al fiume Arno e nel parco delle Cascine.

Non c’è traccia di Kata e l’ipotesi che si fa avanti è che una persona abbia rapito la bambina, che non potrebbe essersi persa da sola senza lasciare alcuna traccia.

La pista del racket

Secondi i rapporti, una delle piste portate avanti a seguito di diverse dichiarazioni di testimoni sarebbe quella del racket legato alle stanze dell’albergo occupato.

Si tratterebbe della possibilità di estorsione che forzerebbe i familiari a pagare l’affitto della camera. In particolare, questo racket sarebbe gestito da tre diversi gruppi e una camera nell’ex albergo pare costi dagli 800 euro ai 1.500 euro al mese, rispettivamente con o senza servizi privati, secondo quanto scrive La Gazzetta.

In merito, il padre della bambina, Miguel Angel Montero Chicllo, intervistato durante la puntata della trasmissione “Chi ha visto?“, ha affermato di aver pagato la camera all’Astor una sola volta, senza aver mai avuto problemi con nessuno.

L’articolo prosegue sotto la foto:

Miguel dice: “L’ho comprato, ho pagato la stanza solo una volta.Se qualcuno ha preso la bambina, lasciala andare. Ha solo 5 anni, non c’entra niente. Lascialo qui nel cortile o sui gradini della chiesa. Se lasci andare mia figlia, non faremo causa”.

La telefonata sospetta e la pista in Germania

Nella stessa puntata, Isabel, amica della mamma, racconta di aver ricevuto una chiamata di un uomo che pensando lei fosse la mamma di Kata, dice ”la bambina è con me”.

Al momento però non si hanno svolte circa questa chiamata o info circa la persona che abbia fatto la chiamata, ma le indagini proseguono.

Inoltre, secondo quanto riporta Today, un utente avrebbe lasciato un commento durante una diretta video su Facebook di una manifestazion del 15 giugno in piazza Duomo a Firenze, per chiedere la liberazione di Kata.

“Sono con lei ora in Germania. Se hai bisogno scrivimi in privato”, avrebbe scritto una persona, per poi cancellare il commento.

L’articolo prosegue sotto la foto:

Al momento non si hanno sviluppi sulla veridicità di questa affermazione e sulla persona che ha lasciato il commento. 

La famiglia Alvarez avrebbe assunto un investigatore privato, Walter Piazza, che ritiene che il rapimento sia opera di persone inesperte.

Il detective infatti commenta: “Voglio aiutare gli inquirenti, è necessario che tutti all’interno dell’ex albergo collaborino un po’ di più”, secondo Italy24.

Piazza aggiunge che il sequestro “si tratti non di grossi delinquenti ma di quattro imbecilli a cui la situazione è sfuggita mano”.

Ultimi aggiornamenti

Gli ultimi sviluppi riguardano il legale della famiglia Alvarez, Daica Rometta, avvocato dell’associazione Penelope, che ha deciso di rinunciare all’incarico, comunicandolo attraverso un post sulla pagina Facebook Penelepe Italia Odv.

L’Avv. Rometta ha infatti comunicato: ”Le reiterate interferenze esterne subite nello svolgimento di questo delicatissimo mandato mi hanno suggerito di rinunciare all’incarico professionale, tant’è che già nel primo pomeriggio ho invitato la mamma a nominare altro difensore.”

I genitori di Kata sono anche stati ascoltati nuovamente dalla procura per diverse ore e sono stati poi riallocati in una struttura dei servizi sociali, insieme al resto della famiglia, senza rivelarne il luogo per motivi di sicurezza, secondo quanto riporta PrimaFirenze.

Intanto, i carabinieri della scientifica sono tornati nella struttura occupata per riprendere le indagini, grazie anche al prelievo del DNA di Kata dallo spazzolino e pettine della piccola.

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Non possiamo minimamente immaginare l’angoscia che sta provando la famiglia in questo momento. Siamo vicini alla famiglia Alvarez e ci auguriamo presto che si possa ritrovare la piccola Kata.

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